Ieri ed oggi l'autrice Leonilda Colamarino incontra le classi, racconta e legge le sue storie, consegna i volumi sui quali gli alunni lavorano e lavoreranno con i loro insegnanti. La sua passione per la scrittura e per la lettura è contagiosa.

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Cosa sono i libri di “confine?”

Non chiamateli libri per bambini

 

È piuttosto comune sentire le persone che si riferiscono a certi romanzi come a libri per ragazzi dando a quest’espressione una sfumatura sminuente, come se scrivere per i più giovani relegasse gli autori che lo fanno in una gerarchia più bassa, ad un mondo a parte.  Indubbiamente certi libri si rivolgono in modo particolare ai bambini o ai ragazzi, ma ritenerli libri solo per l’infanzia e l’adolescenza significa anche cucire loro addosso un’etichetta restrittiva.Il fatto che certi libri vedano la luce in un’ottica e in una forma ben comprensibile per un ragazzo o un bambino, o che raccontino il loro mondo, non è motivo sufficiente per appiccicargli un marchio limitante, perché i buoni libri sono portatori di verità talmente universali che tutti possono goderne: grandi e piccini. Pensiamo a tantissimi classici della letteratura: chi definirebbe Zanna Bianca un libro per ragazzi? O Il buio oltre la siepe? O Il giovane Holden? Sono opere che da decenni affascinano il pubblico più eterogeneo. E ancora, in tempi recenti, pensiamo a La storia infinita di Michael Ende o alla saga di Harry Potter oppure a Lo Hobbit di Tolkien.

Di contro, tanti libri che negli anni sono stati considerati classici per bambini, non erano affatto pensati per il pubblico dei più giovani al momento della loro genesi: è il caso, per esempio, de I viaggi di Gulliver opera in cui Jonathan Swift si servì di una serie di mondi fantastici per parodiare e criticare aspramente la società inglese del Settecento nella quale viveva, oppure Robinson Crusoe, dove l’intento di Defoe era quello di celebrare le grandi capacità dell’uomo moderno.  Ma la grandezza di certi libri sta proprio nei differenti piani di lettura e di profondità che essi possono avere. Pensiamo ad un caso emblematico: Alice nel Paese delle Meraviglie. Com’è noto l’opera più famosa dello scrittore inglese fu scritta appositamente per una bambina, ma nonostante ciò la sua estrema complessità, la ricchezza di significati, i diversi piani di lettura, la rende tutt’ora un’opera al vaglio di molta critica.                                                                                                                

Proprio per questo generazioni di bambini e di adulti lo hanno amato e lo amano: ognuno di loro può trovare in questo libro qualcosa da amare.

Un buon libro ci parla di verità universali, come dice Faulkner, quindi parla a tutti, indistintamente.

La rubrica nasce con questo scopo: raccontare di quei libri, recenti o meno, che si trovano sulla linea di confine. Ci saranno libri cha hanno per protagonisti ragazzi, scritti da autori noti al grande pubblico, ma anche libri di autori meno noti al pubblico adulto che scrivono per ragazzi e li rendono protagonisti delle loro storie. Autori comunque eccezionali, che non meritano di essere esclusi dalla letteratura propriamente detta e dalla narrativa letta da tutti.

Siete pronti per questo viaggio di (ri)scoperta?